“Miglioramento della qualità del materiale vivaistico della vite e selezione di nuovi genotipi tolleranti agli stress ambientali 3”
Acronimo: SELEVIT 3
PARTNER: Settore Fitosanitario Regione Piemonte, Settore Produzioni Agrarie e Zootecniche, CNR-IPSP, Fondazione Agrion
ENTE FINAZIATORE: Regione Piemonte
DURATA: Gennaio 2025 – Dicembre 2025
Il progetto è proposto come continuazione del progetto SELEVIT (2023) e SELEVIT 2 (2024) con l’intenzione di identificare cloni di varietà di vitigni autoctoni capaci di produrre rispondendo al meglio alle esigenze produttive e del mercato.
Le attività del progetto si svilupperanno in tre sottoprogetti:
- Valutazione della risposta agli stress ambientali di giovani piante di vite in screen house e in pieno campo
Considerata la variabilità climatica osservata negli ultimi anni, soprattutto in termini di on-date di calore e precipitazioni, risulta quindi cruciale indagare su più annate le risposte di adattabilità dei nuovi portinnesti e confermarle prima di procedere all’impiego definitivo. Un’indagine su più anni risulta inoltre funzionale a stabilire la tolleranza dei genotipi selezionati a stress ambientali multipli, inclusa l’insorgenza di patogeni.
A tale proposito, nel corso del nuovo anno di progetto, si monitoreranno nuovamente le risposte fisiologiche ed i principali parametri biometrici dei portinnesti 110R mutati.
- Messa a dimora di una collezione di vitigni piemontesi innestati sui portinnesti della Serie M e valutazione dello sviluppo vegetativo
Presso il Centro sperimentale di Carpeneto verrà realizzato un campo collezione contenete le cinque principali varietà piemontesi per diffusione: Barbera, Moscato, Cortese, Nebbiolo e Dolcetto innestate sui portinnesti della Serie M. Nel corso dell’annualità sarà monitorato lo sviluppo vegetativo delle diverse combinazioni di innesto, confrontandole tra loro e con il testimone. Poiché i quattro portinnesti si distinguono anche per un diverso livello di vigore indotto, sarà importante analizzare l’interazione di ciascuna combinazione con il rispettivo vitigno piemontese, al fine di individuare le soluzioni più adatte alle esigenze di adattamento e produzione.
- Tecniche colturali per l’adattamento ai cambiamenti climatici
Un’altra attività del progetto valuterà il caolino come possibile strumento per aiutare a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici in vigneto. In diversi studi è riportata una riduzione dei danni alla superficie fogliare e una protezione dalle bruciature su grappolo. Tra gli altri effetti che vengono attribuiti al caolino troviamo anche un effetto repellente verso numerosi insetti, tra cui di interesse per la vite si deve citare Popillia japonica, miglioramento delle prestazioni fotosintetiche in situazioni di stress e un maggiore accumulo di antociani. Alcuni studi riportano anche un effetto positivo sull’utilizzo dell’acqua da parte della pianta (traspirazione, conduzione stomatica e potenziale idrico). Sebbene venga diffusamente riconosciuto un ruolo positivo associato all’uso di questa argilla nel vigneto ci sono anche studi dove non sono stati rilevabili gli effetti sopracitati e, anzi, concentrazioni troppo elevate del prodotto in alcuni casi hanno ridotto l’efficienza della fotosintesi. Risulta quindi necessario indagare direttamente in campo, sul suolo piemontese e con le cultivar locali i possibili vantaggi che possono derivare dalla sua applicazione che, considerati la facilità di distribuzione, i costi, la non pericolosità per l’operatore e l’utilizzo in biologico, può rappresentare un importante strumento per i viticoltori piemontesi.
DIFFUSIONE DEI RISULTATI
I dati raccolti durante le attività progettuali saranno elaborati e i risultati saranno pubblicati al termine delle attività sulla suddetta pagina e saranno consultabili gratuitamente per le imprese e per gli operatori del settore interessati.
PROGETTI COLLEGATI