Martedì 1° Luglio 2025 Centro Sperimentale per la Frutticoltura Manta (CN)
Si è svolto il giorno 1° luglio 2025, presso il Centro Sperimentale per la Frutticoltura di Manta (CN), l’incontro dal titolo “L’ortofrutticoltura biologica: l’innovazione e la sfida della produttività, il mercato e la competitività”.
L’evento, organizzato da Fondazione Agrion, FederBio, FederBio Servizi, Sportello Mense BIO e Terramica, è stata un’occasione importante di approfondimento e confronto sullo stato dell’ortofrutticoltura biologica e ha visto il coinvolgimento delle istituzioni, dei tecnici e degli operatori del settore in questione.
A dare il via all’incontro è il Presidente di Fondazione Agrion, Giacomo Ballari il quale ha dichiarato “Abbiamo deciso di organizzare questo evento dedicato all’agricoltura biologica per far riflettere su quanto questo settore possa essere strategico. È necessario fare un punto della situazione e capire le strategie da introdurre al fine di dare continuità, creare maggiore competitività e affrontare le sue principali criticità. Analizzando i dati attuali emergono numerose difficoltà derivate dai cambiamenti climatici e nuove malattie che creano pressioni alle aziende. È da questo, che si evidenzia come rispetto a circa 7 anni fa la media produttiva di un’azienda biologica sia scesa del 40% e di come attualmente la situazione sia fortemente altalenante. In questa situazione è inoltre importante sottolineare anche quanto oggi vi siano due importanti carenze: la mancanza di strumenti per affrontare questa situazione e poi un’evidente insufficienza di ricerca dedicata al settore biologico.”
A seguire è intervenuto Renato Suria, Presidente di Terramica rimarcando che ““Il percorso avviato dall’Unione europea per favorire l’espansione dell’agricoltura biologica è certamente positivo, ma deve essere sostenuto da strumenti efficaci di valorizzazione dell’ortofrutta bio presso i consumatori. In assenza di un adeguato stimolo alla domanda, infatti, l’aumento delle superfici coltivate rischia di generare un eccesso di offerta con conseguente contrazione dei prezzi, a danno dei produttori biologici”
È stata quindi la volta di Maria Valsania, Vice Direttore Area Agricoltura e Cibo di Regione Piemonte che ha esposto attraverso l’esposizione di alcuni dati, la situazione attuale dell’agricoltura biologica in Piemonte e messo in luce l’esigenza di rafforzare il comparto per stimolare la crescita dell’economia biologica piemontese.
A seguire è stato poi Franco Parola coordinatore dell’associazione dei produttori biologici Terramica, il quale ha confermato che: sono solo 4 gli stati (Francia, Spagna, Italia e Germania) che rappresentano il 60% della SAU coltivata con pratiche biologiche dell’UE e che l’Italia è posizionata al 5° posto con il 19,8% e che infine il Piemonte è la 13° regione d’Italia in termini di SAU biologica, con il 6,2% .
Ad intervenire successivamente è Andrea Campurra, Presidente della Rete Nazionale dei Distretti biologici d’Italia, che ha spiegato come i distretti possono avvicinare i consumatori al bio.
Conclusa la prima parte introduttiva, si è dato spazio ai due tavoli di confronto che hanno esposto gli aspetti più tecnici e operativi. Il primo tavolo dal titolo “Criticità in campo, soluzioni di innovazione e strumenti di ricerca” si è caratterizzato dall’intervento di Luca Nari Responsabile dell’aerea difesa frutticola presso Fondazione Agrion che ha esposto le principali problematiche fitosanitarie e produttive su frutta, alcune di queste: Ticchiolatura, Popilia japonica, Colpo di fuoco batterico, Afide lanigero Glomerella leaf spot.
A seguire, Daniele Prodorutti di Fondazione Edmund Mach, Kiem Ulrich del Centro di consulenza per la fruttiviticoltura dell’Alto Adige, e Alberto Aldini di ApoFruit.
Il secondo tavolo dal titolo “Evoluzione del mercato e promozione dei prodotti biologici: Il ruolo della ristorazione collettiva” si è incentrato invece sul tema della ristorazione collettiva e ospedaliera, l’uso di prodotti bio e benessere. Ad intervenire sono stati: Cristina di Mauro, Responsabile Sportello Mense Bio, Danilo Todini di Agrisviluppo, Monica Guglielmone di Markas, Cloè dalla Costa Direttore della struttura complessa di nutrizione clinica e Disturbi del Comportamento Alimentare dell’ASL CN2 ed infine Stefano Mellano.
Dall’assessore Bongioanni convinto sostegno alla necessità di rafforzare il comparto e di individuare nuove strategie e progettualità: «Il tema del biologico è vasto e complesso. Dobbiamo ascoltare le proposte dei produttori e mettere al centro la ricerca e l’innovazione per aumentare la competitività delle nostre aziende. Anche su questo fronte la Fondazione Agrion ricoprirà nei prossimi anni un ruolo chiave. Oltre ai bandi con cui il mio Assessorato sostiene il passaggio e il mantenimento del regime bio e la promozione dei suoi prodotti, un ruolo rilevante per la crescita del bio potrà essere affidato ai Distretti del Cibo, di cui già oggi uno – quello del Cebano – è nato espressamente con quest’indirizzo. In parallelo dobbiamo però varare strumenti efficaci di valorizzazione e promozione della nostra ortofrutta bio presso i consumatori: un adeguato stimolo alla domanda può rendere più equo e competitivo il rapporto tra offerta e prezzi al produttore».
E un’ulteriore, importante svolta potrà venire dal rinnovo dei capitolati della ristorazione collettiva e ospedaliera in scadenza nel 2026. «La Regione – anticipa Bongioanni – ha allo studio le modalità per poter inserire i prodotti dell’ortofrutta piemontese bio nei capitolati delle mense scolastiche e ospedaliere, con un doppio beneficio per i nostri produttori e per gli aspetti nutrizionali e qualitativi che possono incidere sulle abitudini alimentari di tutti».





